La Banca d'Italia conduce un'indagine sui bilanci delle famiglie. Perché? Come funziona?

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La Banca d'Italia conduce da oltre 50 anni l'Indagine sui bilanci delle famiglie italiane. La rilevazione, una tra le più longeve al mondo assieme alla coeva Survey of Consumer Finances svolta dalla Federal Reserve degli Stati Uniti, rappresenta uno strumento indispensabile per le analisi economiche prodotte sia dalla Banca d'Italia, sia dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. I risultati vengono diffusi attraverso il sito web della Banca e le sue pubblicazioni ufficiali. I dati elementari, resi opportunamente anonimi per tutelare la riservatezza delle famiglie intervistate, sono messi gratuitamente a disposizione dei ricercatori esterni interessati.

L'Indagine ha consentito, nel tempo, di realizzare progressi significativi nella comprensione dei comportamenti di consumo e di risparmio delle famiglie, delle disuguaglianze di reddito e di ricchezza, dei meccanismi di mobilità sociale, dell'utilizzo degli strumenti di pagamento. Un'analisi approfondita di questi fenomeni, infatti, è possibile solo attraverso l'utilizzo congiunto di un'ampia gamma di informazioni sostanzialmente impossibili da rinvenire se non intervistando direttamente le famiglie stesse.

Per stabilire, ad esempio, se una famiglia sia finanziariamente vulnerabile, occorre conoscerne almeno il complesso dei redditi percepiti e il valore del patrimonio al netto di eventuali debiti; per stabilire in che misura una riduzione della imposte stimoli la spesa delle famiglie è necessario conoscere almeno il complesso delle risorse economiche a disposizione della famiglia e l'ammontare delle sue spese; per misurare il grado di mobilità sociale è necessario almeno poter raffrontare le condizioni economiche dei genitori con quelle dei figli nell'età adulta.

Per condurre approfondimenti di questo tipo è necessario disporre di un’indagine campionaria adeguatamente progettata e realizzata. Dati diversi, come ad esempio quelli di origine fiscale raccolti dall'Agenzia delle Entrate, non consentono infatti di svolgere le stesse analisi: in primo luogo, in base alla legislazione vigente, non sono accessibili al pubblico (e alla stessa Banca d'Italia) se non in modalità aggregate che rispondono solo a elementari esigenze descrittive. Più nella sostanza, le informazioni di fonte fiscale hanno natura amministrativa e coprono solo alcuni dei fenomeni oggetto dell'indagine, in modo spesso parziale. Sono disponibili solo per chi abbia presentato una dichiarazione dei redditi, e per le sole componenti di reddito e ricchezza soggette a imposte; non includono dati sulle caratteristiche sociodemografiche individuali e non permettono di ricostruire la struttura familiare di fatto e, quindi, di misurare il reddito familiare complessivo; sul patrimonio includono dati parziali (solo i beni immobili) e non consentono di misurare né il valore delle attività finanziarie detenute, né quello del complesso delle passività finanziarie; non includono informazioni sulla spesa per consumi e sulle scelte di risparmio.

L'indagine italiana ha storicamente riguardato un campione di circa 8.000 famiglie. Con la prossima edizione, che si svolgerà nel 2020, il campione di riferimento verrà portato a 12.000 famiglie, per cogliere anche fenomeni meno diffusi. La Banca d'Italia svolge l'indagine attraverso una società di rilevazione specializzata che viene di volta in volta individuata attraverso un bando di gara europeo. La società di rilevazione è chiamata a svolgere un compito molto delicato: le famiglie, selezionate in modo casuale, devono essere contattate e, qualora accettino di partecipare all'indagine, devono essere intervistate – spesso per oltre un'ora – su questioni private come i propri redditi, il proprio patrimonio, i propri debiti. Al pool di intervistatori sono quindi richieste elevate competenze professionali e relazionali, nonché la massima discrezione. A tutela della riservatezza delle famiglie che partecipano all'indagine, la Banca d'Italia impone standard professionali molto elevati per tutto il personale della società di rilevazione coinvolto nell'indagine. Richiede inoltre l'adozione di specifici strumenti tecnologici affinché il processo di raccolta e di elaborazione dei dati rispetti gli standard qualitativi necessari a garantire l'affidabilità dei risultati. Il costo previsto dal bando di gara riflette la duplice esigenza di remunerare adeguatamente le competenze professionali e adottare strumenti tecnologici avanzati. La gara è aperta a tutti gli operatori qualificati europei ed è basata sul criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, in coerenza con i requisiti di qualità richiesti dal bando.

Per disporre di informazioni adeguate sulle famiglie, i loro redditi e i loro patrimoni, sull'esempio della Banca d'Italia, nel 2006 anche le banche centrali dell'Eurosistema hanno deciso di dotarsi di uno strumento di rilevazione analogo e di far confluire i dati raccolti in un'unica indagine europea armonizzata. La Banca d'Italia ha svolto un ruolo chiave nella definizione di questo progetto.

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