L'analisi dei prestiti deteriorati condotta dalla Banca d'Italia: principali caratteristiche e risultati

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Premessa

Negli anni più recenti l’economia italiana ha registrato una notevole contrazione. Tra il 2007 e il 2012 il PIL è diminuito complessivamente di 7 punti percentuali in termini reali. La produzione industriale è diminuita del 25%. Tale congiuntura ha dato luogo a un marcato incremento dei crediti deteriorati, la cui incidenza sul totale degli impieghi del sistema bancario è passata dal 4,5% di fine 2007 al 12,3% del giugno 2012. Si è osservata nello stesso periodo una riduzione nel livello dei relativi accantonamenti in rapporto al totale dei crediti deteriorati (c.d. tasso di copertura), dal 49,4% al 37,7%.

Per un’adeguata valutazione del livello dei crediti deteriora ti e dei relativi accantonamenti delle banche italiane, in un raffronto sia intertemporale che internazionale, occorre tener presente una serie di elementi.

  1. Le definizioni di credito deteriorato (non-performing loans, NPL) in ambito UE sono molto eterogenee, e quella adottata dalle banche italiane è particolarmente ampia. In particolare, negli ultimi anni le banche italiane hanno richiesto maggiori garanzie e ridotto il rapporto tra credito erogato e valore della garanzia (loan to value ratio, LTV). Se si applicasse alle banche italiane la definizione di credito deteriorato adottata da primarie banche europee, che esclude le posizioni interamente garantite, il tasso di copertura del sistema bancario italiano risulterebbe molto più alto e mostrerebbe un andamento crescente negli ultimi tre anni.
  2. Tra il 2007 e il 2012 il tasso di copertura ha registrato un calo di dodici punti percentuali; quattro punti sono riconducibili a un effetto di composizione.
  3. In Italia le procedure giudiziarie di recupero dei crediti sono particolarmente lunghe. Ciò induce le banche a costituire con gradualità gli accantonamenti; determina inoltre un valore strutturalmente elevato del rapporto tra NPL e totale crediti.

La Banca d’Italia segue costantemente l’evoluzione del rischio di credito e delle politiche di accantonamento delle banche. Verifiche sulla qualità degli attivi (Asset Quality Reviews, AQR) vengono condotte con regolarità nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP), allo scopo di valutare il livello attuale e prospettico dell’esposizione al rischio di credito di ciascun intermediario vigilato, secondo gli schemi di analisi previsti nella Guida per l’attività di vigilanza.

Questa nota illustra i principali aspetti metodologici e i risultati salienti di una campagna di controlli sui tassi di copertura e sulle politiche di accantonamento avviata dalla Banca d’Italia nel 2012. Il paragrafo 2 illustra l’approccio generale adottato dalla Banca nel controllo della qualità degli attivi. Il paragrafo 3 descrive le principali caratteristiche e i risultati dell’esercizio condotto nel 2012-13. Nel paragrafo 4 sono descritte le attività di controllo programmate.